martedì 29 giugno 2010

La grande forza del leggere

Ė scritto sulla locandina dedicata agli Spazi Lettura del Comune di Bologna:
“Il libro è uno strumento di conoscenza e veicolo di relazione…È un oggetto da esplorare, inventare e costruire…Una chiave di accesso al mondo dell’immaginazione” e prosegue “Letture e racconti, animazioni e laboratori, prestito libri per bambini.
Gli Spazi lettura di Bologna sono 9 e aderiscono al Progetto Nati per Leggere
www. bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/natiperleggere
http://www.natiperleggere.it/
I servizi educativi territoriali sono opportunità educative distribuite nel territorio cittadino a disposizione delle famiglie in orario extrascolastico e delle scuole (nidi, scuole dell’infanzia, scuola primaria) in orario scolastico. Alle famiglie offrono spazi di incontro e possibilità di gioco condiviso fra genitori e bambini. Alle scuole offrono la possibilità di usufruire di percorsi didattici collegati al programma scolastico. In particolare gli spazi lettura si propongono di sostenere nei bambini la motivazione alla lettura, il piacere dell’ascolto e della narrazione, la curiosità del sapere e l’autonomia del pensiero. Attività: per l’utenza scolastica letture animate, laboratori su prenotazione adeguati alle diverse età e servizio di prestito libri. Per i bambini e le loro famiglie consultazione, prestito libri, attività di animazione della lettura, laboratori e altre iniziative.

Nata come aula didattica a metà degli anni Ottanta con l’uscita degli insegnanti comunali dalla scuola elementare, l’aula didattica “Leggere insieme” inizialmente è centro per la conservazione dell’ex biblioteca cittadina per ragazzi. In seguito al trasferimento della Biblioteca centrale per ragazzi da Villa Mazzacorati alla ex Sala Borsa, si è creata l’esigenza di andare incontro alle richieste degli utenti del Quartiere Savena-zona San Ruffillo, rimasti senza spazi lettura per bambini e ragazzi. Col tempo l’aula didattica si confugura così autonoma sulla lettura e sulla animazione del libro con relativa attività laboratoriale. Negli anni Novanta si formano i SET, a seguito di sperimentazione nella scuola dell’infanzia e in presenza di spiccati interessi professionali, e a questi si collegano gli spazi lettura. La differente provenienza delle professionalità che operano all’interno di questi centri (insegnanti di nido, scuola dell’infanzia, scuola elementare) ha fatto sì che ciascun centro fosse caratterizzato da differenti modalità e specifiche competenze e questo rende ricca e quasi unica l’esperienza dei centri di lettura. L’aula didattica “Leggere insieme” ha potuto utilizzare una rete di risorse messe a disposizione dal quartiere a partire dalla metà degli anni Novanta e usufruire degli interventi a sostegno della qualificazione e innovazionedei servizi educativi del territorio.
Le intenzioni dell’aula didattica
“Leggere insieme” si propone come luogo a cui far riferimento, cioè uno spazio familiare dove ognuno può portare, condividere e mettere a disposizione le proprie esperienze e le proprie capacità. Un servizio diverso da quello della biblioteca, un servizio capace di dare una risposta alle esigenze dei bambini e a quelle dei genitori, un luogo di socializzazione, di gioco e di autonomia per i bambini, ma anche di aggregazione e di confronto per le famiglie che intende:
1. garantire un servizio sia alle scuole che ai cittadini
2. continuare le attività di lettura con laboratorio per le scuole elementari del quartiere
3. stabilire con le scuole dell’infanzia un rapporto costruttivo di compartecipazione alla progettazione didattica e di coinvolgimento nell’attuazione del progetto.
4. ampliare l’offerta all’utenza libera (bambini, genitori, nonni…) con l’apertura dello spazio due volte la settimana
5. raccordarsi con gli altri servizi del quartiere che collaborano in un’ottica di rete
6. offrire visibilità e riconoscimento dell’offerta per raggiungere sia le insegnanti che i cittadini del quartiere attraverso un lavoro puntuale di informazione e documentazione.
7. arricchire costantemente il patrimonio librario sempre in aggiornamento delle proposte delle proposte dell’editoria per ragazzi

Scrivono Lucia e Valeria, che lavorano a “Leggere insieme”:
definire il nostro profilo non è semplice, poiché si è costruito sia attraverso continui mutamenti di carattere pedagogico, culturale, istituzionale che professionali e formativi. Tale profilo si definisce in relazione a identità consolidate in esperienze precedenti di lavoro (scuola elementare di provenienza) , ad una formazione in continua evoluzione, a confronti con esperienze e tipologie similari, a territori culturali in cui il luogo di lavoro è un luogo di impegno didattico ma anche un laboratorio costante di ricerca pedagogica e organizzativa. In questi anni la nostra figura professionale si è modificata proprio per i cambiamenti suddetti e, da una formazione esclusivamente scolastica, si è spostata verso altri tipi di professionalità…
È chiaro che il profilo professionale dell’insegnante è il supporto fondamentale su cui poggia tutto il nostro lavoro: la competenza disciplinare, la competenza psico- pedagogica che permette di avere relazioni interpersonali tali da capire i bambini, la competenza didattica che consente di rendere un insegnamento accessibile. Ma si tratta di un’identità di insegnante caratterizzata da modalità inconsuete, in cui non c’è il dovere di valutare le prestazioni dei bambini ma solo il dovere di instaurare vincoli di piacere e di fiducia in grado di coinvolgere anche le insegnanti che partecipano ai laboratori e diventare un momento di riflessione e di confronto sulla didattica del sistema scolastico…Insieme alla professione insegnante si è andata delineando quella dell’animatrice culturale che nelle sue caratteristiche fondamentali richiede collaborazioni con associazioni e istituzioni per costruire una rete di attività e di relazioni e un sistema di informazioni…

Il metodo
I percorsi sono divisi in due momenti: la lettura o narrazione di una storia e l’attività di laboratorio
La lettura ad alta voce è talvolta accompagnata da oggetti che riescono a catturare l’attenzione del bambino. Il laboratorio completa, attraverso il fare, l’esperienza intorno al libro, le tecniche sono quelle delle attività laboratoriali: tecniche pittoriche, utilizzo di oggetti per imprimere il segno, carte di vario spessore, strappate, accartocciate e usate in modo creativo e personale.
Per i bambini di tre anni si realizzano percorsi di letture animate (tre incontri di un’ora a cadenza settimanale) mediante l’uso di manopole, pupazzi e oggetti vari. Si raccontano e si leggono storie di emozioni, sentimenti, paure. Il tema degli incontri è da concordare con le insegnanti della sezione.
L’età dei tre anni riguarda sia la scuola dell’infanzia che il nido.
L’esperienza avviata da più anni con i nidi e le scuole dell’infanzia del quartiere si pone nella direzione di far nascere nei bambini, fin dai primi anni di vita, il desiderio di leggere, di accrescere il gusto e l’amore per il libri, la curiosità di esplorare mondi magici che solo con la lettura si riescono a conoscere. Infatti Tiziana, Mirella e Grazia del nido G. Rizzoli, adiacente a Villa Mazzacorati, sede del centro di lettura, affermano di aver lavorato sul rispetto dell’ambiente, degli animali, delle cose, degli altri e di aver fatto delle letture specifiche di libri scelti da Lucia e Valeria: da una raccolta di piante alla costruzione di un libro in cartone ondulato di vari colori, su di ogni pagina ci sono foglie e animali.
In questo nido ci sono sei educatori e tre collaboratori, in seguito a una riduzione del personale è stata chiusa la sezione dei piccoli. Il lavoro di lettura viene fatto coi bimbi più grandi. C’è continuità, andiamo tutti gli anni, ma ogni anno è diverso.Le responsabili del centro lettura drammatizzano una storia, l’importante è avere una novità. In seguito, quest’anno siamo andati dalla Maga Viola all’orto botanico di Scascoli, frazione di Loiano, ai giardini del Casoncello: la Maga viola compare dal bosco, allora tutto diventa viola…

Per Lucia e Valeria questa pedagogia della lettura propone:
1. …la lettura ad alta voce è il punto di partenza di qualsiasi attività. I bambini imparano attraverso la lettura ad usare forme proprie della lingua scritta…lo sviluppo del linguaggio e, successivmente, l’apprendimento della lettura e della scrittura, sono influenzati in modo determinante dal modo in cui sono stati trasmessi al bambino i primi materiali linguistici e dal fatto che si sia cominciato a leggere ad alta voce prima ancora che potesse capire cosa si leggesse…
Racconta Franca Tomaselli, insegnate presso la scuola primaria C. Pavese di Bologna:
per due-tre anni siamo andate noi al centro lettura. Lucia e Valeria sono venute anche alla scuola Pavese perché non è più possibile la compresenza dal momento che utilizziamo le ore eccedenti per supplire alle eventuali assenze dei colleghi. Il titolo del progetto è “Che paura”! e l’ho realizzato con ventiquattro bambini di prima. Lucia e Valeria hanno letto i racconti La mano della strega, Piccolo orso, Il mangiasogni e i bimbi hanno fatto le loro osservazioni sul libro letto. Gli incontri sono stati tre a tema di due ore ciascuno:
- come si trasformano gli oggetti quotidiani di notte nel buio
- nella notte, anche se c’è buio, ci sono la luce delle stelle, della città, della luna, delle lucciole
- conclusione del libro e invenzione di una filastrocca sul personaggio “il mangiasogni”.
Una voltra a scuola l’attività ha avuto un seguito: abbiamo prodotto piccoli testi sull’oggetto immaginifico e come si trasforma sotto l’effetto della paura. Ad ogni rientro in classe i bambini hanno composto testi sui loro sogni belli e brutti e su come cercano di superarli, ma soprattutto delle poesie, e completato il disegno del futuro libro. Sono state svolte attività sulla seconda parte del libro con collage, ritaglio su quello che percepivano pur essendo notte. Ho curato l’arricchimento lessicale, ad esempio, coi suoni delle parole che si usano nel buio (bisbigliare, sussurrare, scricchiolare, sognare, etc...) e le qualità del buio (magico, pauroso,…), scritto frasi e pensieri in quantità. I bambini hanno imparato poesie sul tema della paura e del buio e, a conclusione, illustrato l’esperienza con cartelloni e disegni. In questa scuola abbiamo un progetto sulla lettura e il libro che si intitola Gioco libero da dieci anni, e relative attività di laboratorio.

2. Le diverse modalità di approccio al libro elaborate nei centri di lettura sono un’occasione affinchè insegnanti e genitori si confrontino con pratiche di lettura diverse: si offre l’opportunità di sperimentare una lettura basata sulla socialità (si legge insieme), sul piacere (si legge non per obbligo), e sull’ascolto di una voce che legge. Riteniamo assolutamente importante la lettura ad alta voce ma altrettanto importante è la partecipazione attiva del bambino che può essere lasciato libero di fare collegamenti autonomi tra le cose ascoltate e le proprie conoscenze…
3. L’approccio precoce al piacere del suono delle parole e poi della costruzione del significato e del senso della storia porta inevitabilmente al desiderio di leggere per conto proprio. La lettura ad alta voce che noi poroponiamo dà alla lettura stessa una forte valenza affettiva che contribuisce a creare un ambiente favorevole allo sviluppo del piacere di
leggere…l’obiettivo del centro lettura è di avviinare il bambino al libro ma non per un
precoce insegnamento della lettura ma per creare intorno all’esperienza linguistica un clima
di sicurezza e di piacere.
Marta Sarti si impegna da anni sull’attività di lettura, è assidua frequentatrice di Leggere insieme, lavora prevalentemente con la classe della scuola primaria G.P.Costa di Bologna, dove traduce questa sua passione in risultati sorprendenti in libri il cui ricavato è devoluto all’Associazione Margherita (in memoria di Margherita Minerva Calanchini). Come è scritto su Un mondo per noi( libro prodotto da bambini e genitori e tradotto nelle lingue di origine delle famiglie straniere dai genitori stessi), lo scopo dell’associazione è aiutare persone gravemente svantaggiate e soprattutto i bambini in Brasile…Il ricavato della vendita di questo libro finanzia il Projeto Saude dell’Associazione Margherita alla favela Rocinha in Brasile.
Testi e illustrazioni sono dei ragazzi, ma anche dei genitori. Ilde Castellari è responsabile della biblioteca della scuola e Brunella Puppoli, con Roberta Montresor, cura il progetto grafico.
Scrive Marta Sarti nell’introduzione del libro Un mondo per noi (classe Va, AS 2007-2008):
Questo libro è il risultato di un percorso impegnativo ed appassionante in una classe con bambini di diverse provenienze geografiche. Si è voluto realizzare un “prodotto” comunicativo in cui tutti i ragazzi potessero riconoscersi e veder realizzata la propria diversità culturale e individuale. Ricordi, esperienze, fantasie ed emozioni sono state rielaborate attraverso il linguaggio creativo, espressione comune. Le immagini sono state realizzate con materiali poveri provenienti dalle varie culture, così la vita concreta e la quotidianità sono rientrate nel circuito creativo. La storia, in rima, contiene i temi più sentiti dai ragazzi: la scoperta e il rispetto per la natura, la meraviglia per gli incontri estemporanei, il divertimento, il bisogno di fantasticare assumendo un ruolo magico che rende tutti uguali e tutto possibile…Il “viaggio” è il filo conduttore del libro e rappresenta l’esperienza reale di molti alunni che da varie parti del mondo sono arrivati a noi; il “viaggio”è anche la metafora del cammino che abbiamo percorso insieme e che ora continua…Grazie all’impegno di due genitori che hanno tradotto il testo in rumeno e in russo, sarà possibile avviare un gemellaggio con una scuola primaria moldava e il ricavato della vendita dei libri servirà a potenziare un ambulatorio pediatrico nella favela di Rocinha di Rio de Janeiro.
Per queste insegnanti il lavoro didattico deve avere un senso, le attività dei bambini non sono fine a se stesse ma finalizzate a una responsabilità sociale e si espande nel mondo. Esse riassumono così le loro intenzioni:
1. si può entrare nelle storie
2. si possono integrare realtà e fantasia, lettura e scrittura
3. è possibile migliorare la comunicazione
4. bisogna tirare fuori le risorse
In un altro libro Cari amici, vi racconto la mia storia… le insegnanti hanno raccolto quanto i bambini hanno raccontato della storia dei loro genitori e hanno realizzato uno spettacolo in quartiere. Per svolgere queste attività servono fiducia negli adulti vicini e padronanza della lingua.
I bambini della scuola hanno illustrato anche tre volumi di poesie: uno la classe di Marta Sarti, uno è stato illustrato alla scuola San Domenico Savio, il terzo a Imola.
- Abbiamo partecipato a “Fieri di leggere” iniziativa di promozione alla lettura organizzata dalla libreria Giannino Stoppani, con la collaborazionbe del Comune e della Provincia, durante la quale è avvenuta la presentazione ufficiale dei libri sulla poesia. Quest’anno non ho portato a termine il progetto come dovevo perché nelle ore delle compresenze ho sostituito i colleghi assenti.

Il libro
La lettura che facciamo è una lettura ad alta voce che esercita sul bambino una forte attrattiva. Questo è un momento magico in cui si costruisce il piacere della lettura, la soddisfazione di “leggere insieme” e di scoprire il mondo. Per questo occorre un libro attraente, ricco di presenze e che richiede un’esplorazione nella quale il bambino è accompagnato dall’adulto. Il primo contatto con il libro è di tipo tattile: libri di stoffa, plastica, libri “da leggere con il corpo”, libri che sono giocattoli che i bambini toccano, sfogliano e che li prepara a conocere i libri di cartone. Questa lettura-gioco che il bambino fa con l’adulto è un momento di grande complicità emozionale anche per il modo con cui l’adulto si dedica completamente al bambino. I primi libri che si leggono sono brevi e semplici storie legate ad elementi riconoscibili da parte del bambino: routine domestiche, momenti rituali che scandiscono la giornata, storie ripetitive e prevedibili.; piccole storie di animali antropomorfizzati, per poi passare alle filastrocche e ai racconti…
Il libro è un mediatore, perché la lettura arricchisce e aiuta a conoscere il pensiero degli altri, è un esercizio volto all conquista della capacità di ascoltare e di confrontarsi.
Tra le insegnanti dell’aula didattica e le insegnanti della scuola dell’infanzia che partecipano ai percorsi di lettura è da prevedere una piena e condivisa collaborazione che permette di progettare al meglio l’attività e renderla più vicina possibile alle esigenze didattiche dell’insegnante e ai bisogni dei bambini. Con i genitori è previsto un incontro, da effettuarsi nella mattina del sabato all’interno dell’aula didattica a conclusione del percorso, per renderli partecipi del lavoro e per avvicinarli allo spazio lettura…
Anna, Caterina e Sabrina della scuola dell’infanzia W. Disney, dicono che si tratta di integrazione fra il lavoro che si fa abitualmente a scuola e quello fatto in biblioteca. Sabrina mi elenca una serie di titoli di libri accattivanti che hanno letto insieme : Il litigio, Sono io il più forte, Io non ho paura, No, no e poi no, Lavati le mani, La fmiglia topini va a scuola, Non voglio andare a letto.
Dice Sabrina:-
La tematica di sfondo è “Il mondo che vuoi”, poi lo abbiamo allargato sul rispetto, un argomento a cui ricondurre le attività, l’anno scorso era sul rispetto dell’ambiente, quest’anno è il rispetto delle persone. Una volta facevamo due percorsi, uno coi tre anni e uno coi cinque, ora ne facciamo solo uno coi tre anni perchè le insegnanti sono in servizio una di mattina e una di pomeriggio e occorrono ore aggiuntive per portare fuori dalla scuola i bambinui. Le ore in più delle insegnanti sono pagate dal Quartiere e ci sono a tagli.

Un libro ci salverà
In che misura nell’era dei videogiochi e della TV libri e lettura sono un momento importante nella vita dei bambini di oggi e di domani? Bambini, ragazzi, studenti ci consegnano il mondo della loro vita che, per effetto della rivoluzione informatica, è dotata di un’intelligenza definita da molti simultanea e generica, globale e olistica, che non si cimenta nell’esplicitazione verbale e nell’analisi dell’esperienza, ma preferisce l’esperienza vissuta nell’emozione totale e poi rievocata, tipica dell’homo videns. Sembra che i ragazzi si soffermino meno sull’esplicitazione verbale e l’analisi dell’esperienza perché quotidianamente esposti alla televisione e al computer che hanno sottratto alla scuola la sua funzione di avamposto culturale. Di fronte ai passaggi epocali non ci sono ricette già pronte ma prove del pensiero, sfide, pazienti attese, movimenti a tentoni, mosse, giuste e sbagliate. Il punto è: mondi reali e mondi possibili, esperienze e narrazioni. Quando si va scuola il libro è un dovere che induce a prendere le distanze dalla forma del piacere, allora questo lettore eviterà di leggere libri a meno che non riesca a far tacere il mondo in cui si trova per addentrarsi in quello del libro. Leggere è una forma di pensiero e tale resta anche in questo momento se riusciamo a mettere il silenzio al nostro mondo sovrapopolato e rumoroso e ascoltare quello di un altro. C’è sempre una storia che ci fa incontrare in un altro contesto gli altri. I bambini e i ragazzi possono capire e apprezzare che la vita sia fatta anche di testimonianze e di scrittura, di confronti e di domande, soprattutto di parole. Giocare coi suoni delle parole è una chiave per appropriarsi della lingua e per divertirci con lo strumento più universale a nostra disposizione. Non è impossibile solleticare l’attenzione dei bambini per convincerli che vale la pena di seguire l’avventura che viene loro proposta dall’impegno di chi crede che una lettura infranga la banalità, il conformismo, lo stereotipo e stimoli a pensare in proprio.
Questa possibilità è in mano ai genitori, agli insegnanti e agli educatori. La mediazione degli adulti è, fin dal principio, essenziale: il bimbo che vede i suoi familiari leggere con piacere leggerà.

Giuliana Santarelli